La prima idea che mi è venuta in mente per inaugurare questo blog è stata quella di parlare di uno dei classici che ho potuto gustarmi in quest’ultimo periodo: Sonata a Kreutzer di Lev Tolstoj.
Oltre al fatto che l’ispirazione dell’autore deriva dall’omonima opera di L.V. Beethoven, ascoltata molto attentamente qualche mese fa, mi incuriosiva riuscire a trovare vari riscontri, ossia: come può la musica risvegliare l’animo umano, creare passione e tormentare chi ne è l’ascoltatore?
Nei libri andiamo sempre a ricercare delle risposte e vogliamo confrontare la nostra idea con quella dello scrittore. Non sempre è possibile e spesso si rimane delusi. Quando però riusciamo a scovare piccoli segnali che riconducono ai sentimenti che percepiamo ogni giorno (in questo caso parlo della musica, uno dei miei principali pensieri, dovendo costantemente confrontarmi con essa), arriviamo a provare un grande senso di appagamento e gioia interiore.
Nel libro di Tolstoj, la musica arriva a tormentare l’animo del protagonista Pozdnysev, sospettoso fin dall’inizio del rapporto di amicizia e collaborazione musicale tra la moglie e uno sconosciuto, abile violinista. Sarà proprio la loro esecuzione della ‘Sonata a Kreutzer’, che porterà Pozdnysev ad accantonare ogni dubbio. Spinto da un’irrefrenabile gelosia, arriverà ad uccidere la moglie.
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“Eseguirono la Sonata a Kreutzer di Beethoven. Lo conosce lei il primo tempo, il ‘presto’ iniziale, lo conosce?!” gridò addirittura. “Oh, è qualcosa di terribile quella sonata. E specialmente quel tempo iniziale. Del resto, la musica in generale è una cosa tremenda. Ma che cos’è poi? Io non capisco. Cos’è la musica? Che effetto ha su di noi? E perché ha l’effetto che ha? Si dice che la musica abbia l’effetto di elevare l’anima, ma non è vero, sono sciocchezze! E’ certo che un effetto ce l’ha, un effetto terribile, almeno su di me, ma niente affatto nel senso di elevare l’animo, e nemmeno di abbatterlo, bensì quello di eccitarlo.”
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E’ un vigoroso romanzo di denuncia e allo stesso tempo autobiografia di Tolstoj. Sembra che l’autore russo abbia ascoltato il brano nel 1888, rimanendone fortemente colpito e, pare anche che, in quel periodo, sua moglie si fosse invaghita di un giovane violinista.
E’ anche l’esposizione delle teorie filosofico-morali dell’autore sui rapporti tra uomo e donna, sull’amore, sul matrimonio, sul sesso. E furono proprio queste sue tesi a scatenare le polemiche attorno al libro.
La postilla conclusiva dell’autore infatti mi ha lasciata abbastanza sbalordita. La paragonerei alle 50 massime esposte da Schopenhauer in “L’arte di essere felici” e al suo pessimismo.
Non posso che lasciarvi qui sotto, un ottimo ascolto e interpretazione del duo: Kremer – Algerich!
Sonata a Kreutzer
Risorse utili per l’approfondimento:
Due capolavori che si incrociano e sprigionano passione e tensione emotiva…
Bellissimi entrambi!
Esattamente Veronika!Per questo ho voluto caldamente consigliarlo! Grazie per aver visitato il nostro blog!