Dalla parte di Swann di Marcel Proust

Dalla parte di Swann di Marcel Proust

[testimonial image=”” name=”Marcel Proust” title=”Du côté de chez Swann“]

Longtemps, je me suis couché de bonne heure. Parfois, à peine ma bougie éteinte, mes yeux se fermaient si vite que je n’avais pas le temps de me dire : « Je m’endors. ».

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Dalla parte di Swann è il titolo del primo libro che compone l’immensa opera di Marcel ProustÀ la recherche du temps perdu. Il primo testo si divide in tre sezioni: Combray,  Un amore di Swann e Nomi di paesi: il nome.

Nella parte di Combray il Narratore (che a lungo sembrerà non avere un nome, ma che verrà identificato dalla critica con il pronome Je, io in francese) racconta la sua infanzia. Il rapporto con la madre è talmente forte da rendergli dolorosa ogni separazione ed è di magistrale bravura la parte in cui il piccolo protagonista si strugge per il bacio materno della buonanotte.

La mia unica consolazione, quando salivo a coricarmi, era che la mamma sarebbe venuta a darmi un bacio una volta che io fossi a letto. Ma quella buonanotte durava così poco, lei ridiscendeva così presto, che il momento in cui la sentivo salire, e poi nel corridoio a doppia porta trascorreva il lieve fruscio della sua veste da giardino in mussola azzurra dalla quale pendevano dei cordoncini di paglia intrecciata, era per me un momento doloroso. Esso era il preannuncio di quello che sarebbe seguito e nel quale lei mi avrebbe lasciato, sarebbe ridiscesa. E , così, quella buonanotte che amavo tanto, mi spingevo sino ad augurarmi che arrivasse il più tardi possibile, perché si prolungasse il tempo di tregua durante il quale la mamma non era ancora venuta.

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Marcel Proust di Mario Bardelli

Proust ci regala, in questa prima parte, delle immagini meravigliose che descrivono le passeggiate che compie con i genitori verso l’abitazione di Swann o, in alternativa, verso quella dei Guermantes. Cespugli di biancospini e fiori di lillà ci accompagnano lungo questi percorsi, regalandoci la viva impressione di camminare fianco a fianco con il piccolo narratore. Appare anche il famosissimo passaggio delle madaleine, dove la memoria di un ricordo torna prepotentemente attraverso un sapore: quello di un pezzo di madaleine inzuppato in una tazza di tè. La memoria involontaria, l’unica affidabile, si manifesta in tutta la sua potenza, lasciandoci sorpresi e strabiliati.

Un amore di Swann viene spesso considerato un romanzo nel romanzo e, sovente, viene anche pubblicato autonomamente. Viene raccontato l’amore che Swann, caro amico della famiglia del Narratore, prova per Odette, una cocotte dai facili costumi. Questo amore si sviluppa a casa dei Verdurin, borghesi ricchissimi, che avevano raccolto intorno a sé un piccolo “clan” che vedeva di cattivo occhio coloro che frequentavano la vecchia aristocrazia. Swann compreso. L’amore tra Odette e Swann cresce, tra i tradimenti celati di lei e la gelosia di lui, fino a quando, convolando a nozze, Swann si rende conto di non amarla più. Ormai è tardi, però, il matrimonio con quella donna ha rovinato la sua reputazione sociale. Una perla bellissima che appartiene a queste pagine è una frase della sonata di Venteuil, che diventa il ripetuto motivo musicale dell’amore tra i due.

Il tema delle differenze sociali e delle reciproche antipatie viene sottolineato nei rapporti che si creano nel clan dei Verdurin e mostrano una società borghese molto poco elegante. La mancanza di tatto è presente anche nell’aristocrazia che guarda Swann con diffidenza per le sue frequentazione borghesi e per il suo matrimonio scandaloso.

L’ultima parte del libro, Nomi di paesi: il nome, tratta del potere evocativo dei nomi di città ancora non visitate. Venezia, Firenze, Parma, Parigi, diventano immagini fisse nel Narratore che si immagina l’architettura di queste città, senza averle ancora visitate. Questa proiezione immaginifica prepara la base di una futura delusione; quando finalmente il protagonista vede le città dal vivo, ne rimane deluso: la sua immaginazione aveva superato la realtà.

Dalla parte di Swann è un libro pieno di meravigliose immagini, di scoperte e delusioni tipiche della prima adolescenza (come l’innamoramento del Narratore per Gilberte, figlia di Swann e Odette) e dei rapporti, spesso falsi, che legano le persone tra loro, in un labirinto di sentimenti complessi, indagati a fondo da Proust.. Molte tematiche, in primo luogo quello della memoria, sono analizzabili non solo da un punto di vista narrativo, ma hanno la capacità di toccare le sfumature più sottili della filosfia e della psicoanalisi.

La Recherche non è solo un romanzo: è un’accurata analisi della società della prima metà dell’800, delle espressioni psicosomatiche che colpiscono l’uomo moderno e un caleidoscopio di immagini irreperibili anche nella pittura più affascinante.

(in copertina: Marcel Proust (1950) Richard Lindner olio su tela)

Author

Sara
Dottoranda in letterature comparate, laureata in Scienze dei beni culturali con specializzazione in storia del teatro e del cinema. Ex pianista, attualmente si occupa di portare avanti il proprio progetto di ricerca universitario, in concomitanza scrive, soprattutto narrativa e pièce teatrali. Nel tempo libero legge tantissimi libri, guarda film internazionali e serie televisive statunitensi.

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